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Il carattere di Gesù Cristo è coerente con le sue elevate affermazioni?

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Un fatto estremamente importante, e uno che non si può ignorare, è ciò che Gesù dice di sé stesso. Egli fece delle affermazioni davvero sconcertanti! Se la Bibbia dice il vero, Gesù mette completamente all'ombra ogni altro personaggio della storia umana. Nessuno che non fosse completamente pazzo ha mai avanzato delle pretese simili alle sue.

Gesù di fronte a Pilato, opera del Tintoretto

Tra queste…

  • Egli accettò l'adorazione (Matteo 14:33, Giovanni 20:28).

  • Affermò di avere il diritto di perdonare i peccati di altri esseri umani; un privilegio che, come ben comprendeva ogni Giudeo, appartiene solo al Dio Onnipotente (Luca 5:20seg).

  • Affermò di avere il potere di operare miracoli.

  • "In verità, in verità - disse - prima che Abramo fosse, Io Sono" (Giovanni 8:58).

  • Ampliò ancora quest'ultima affermazione dicendo: "Io e il Padre siamo una cosa sola" (Giovanni 10:30), dichiarazione che spinse alcuni a tramare la sua morte (Giovanni 5:18, 10:30-33).

  • È importante anche notare che parecchi fra gli autori del Nuovo Testamento parlano di quest'uomo nato a Giuseppe e Maria in una stalla di Betlemme come nientemeno che il Creatore dell'universo (Giovanni 1:1-3,14; Colossesi 1:15-17; Ebrei 1:2-3; Atti 3:15; Efesini 4:10), adorato dagli stessi angeli (Ebrei 1:6-7).

In breve, il Nuovo Testamento afferma che Gesù è Dio, il Figlio eterno , divenuto uomo nel tempo stabilito (Galati 4:4, Filippesi 2:5-11).

Gesù mentiva? si illudeva?

Come bisogna considerare queste affermazioni sconcertanti? Dev'essere evidente che hanno delle implicazioni troppo grandi da ignorare. Ma le possibilità, sorprendentemente, non sono molte. C.S. Lewis, un intellettuale agnostico poi diventato credente, ha elencato le tre opzioni principali con una chiarezza cristallina:

  • "Sto cercando di impedire che qualcuno dica del Cristo quella sciocchezza che spesso si sente ripetere: 'Sono pronto ad accettare Gesù come un grande maestro di morale, ma non accetto la sua pretesa di essere Dio'. Questa è proprio l'unica cosa che non dobbiamo dire. Un uomo che fosse soltanto uomo e che dicesse le cose che disse Gesù non sarebbe certo un grande maestro di morale, ma un pazzo—allo stesso livello del pazzo che dice di essere un uovo sodo—oppure sarebbe il Diavolo. Dovete fare la vostra scelta: o quest'uomo era, ed è, il Figlio di Dio, oppure era un matto o qualcosa di peggio". [1]

Anche se è teoricamente possibile la tesi dell'inganno - o nel senso di una mania personale, o di una simulazione ipocrita davanti ai suoi seguaci - è significativo il fatto che pochissimi scettici hanno mai scelto questa linea d'attacco. Il motivo è che tutto ciò che sappiamo di Gesù punta nella direzione opposta.

Gli insegnamenti di Gesù Cristo, per esempio, rivelano un'incredibile profondità, e i suoi principi morali dimostrano una forte ripugnanza nei confronti di qualunque genere di frode. Infatti l'opinione quasi unanime su Gesù di Nazaret è che egli fosse una persona dal carattere ineccepibile. Il suo fascino ha toccato ogni cultura e ceto sociale, e il suo esempio ha elevato la vita di innumerevoli seguaci per raggiungere un tenore morale completamente nuovo. Nel Nuovo Testamento non c'è alcuna indicazione che Gesù sia mai venuto meno ai livelli più alti di onestà e di trasparenza. Al contrario, egli personificava la forza e la virtù. Come ha riconosciuto lo studioso ebraico Joseph Klausner:

  • "Cristo insegnò il sistema etico più puro e più sublime… un sistema che mette decisamente all'ombra i precetti e le massime morali dei più grandi saggi della storia". [2]

Né possiamo definire questo ritratto il prodotto di uno sfrenato fervore della fantasia. La vera santità non può essere inventata né da individui né da raggruppamenti sociali [3]. I tentativi del genere risultano solitamente in un'immagine perversa in cui determinate qualità sono esagerate fuori misura, mentre altri elementi essenziali sono omessi. La vera santità può essere riconosciuta solo dopo un incontro con la sorprendente personalità di Gesù di Nazaret. La sua vita infatti distrusse tutti gli stereotipi del significato di quel termine.

Ti invito a leggere personalmente i Vangeli, nel caso le tue informazioni su Gesù derivino da fonti inaffidabili o indirette. Molti scoprono con sorpresa che il Gesù che si incontra nei Vangeli non ha nulla a che vedere con le caricature “dolci e miti” che avevano in mente. Lo scrittore H.G. Wells, per esempio, pur essendo un accanito avversario del cristianesimo, ammise che Gesù era "una personalità di elevatissima statura", “troppo grande per i suoi discepoli” [4]. Il drammaturgo e critico letterario Dorothy Sayers lo descrive così:

  • "Siamo noi [in questa generazione] che abbiamo tagliato gli artigli al Leone di Giuda… Come uomo, non era assolutamente un personaggio insipido. Sono state le generazioni seguenti a temperarne la personalità sconcertante… Coloro che misero Cristo a morte, per lo meno non lo accusarono mai di essere noioso—al contrario, lo reputarono così dinamico da costituire una minaccia" [5].

PROSSIMO ARTICOLO: Il Nuovo Testamento offre un affidabile racconto storico della vita di Cristo?

Riferimenti e note

  1. C.S. Lewis, Scusi, qual è il suo Dio? (Edizioni GBU, Roma, 2. ediz. 1980; titolo originale Mere Christianity), pp. 75-76. [v.s.]

  2. Joseph Klausner, citato in Josh McDowell (a cura di), Evidence that Demands a Verdict (San Bernardino, California: Campus Crusade for Christ, 1972), p. 133. [v.s.]

  3. C.F.D. Moule, The Phenomenon of the New Testament (SCM Press, 1967). "È piuttosto difficile per chiunque, anche se è un grande maestro della narrativa artistica, creare il ritratto di una persona profondamente pura e buona che si muove… in un ambiente corrotto, senza farne… o un santocchio o una specie di statua di gesso. Come mai, allora, in ogni parte della tradizione dei Vangeli [troviamo un]… ritratto ben delineato chiari di un giovane attraente che si muove liberamente in mezzo alle donne di ogni tipo—comprese alcune decisamente di cattiva fama—senza ombra di sentimentalismo, di innaturalezza o di santimonia e che comunque, in ogni momento, mantiene una semplice integrità di carattere?" (pp. 63-64) [v.s.]

  4. H.G. Wells, Outline of History, Vol. 2 (Garden City Books, 1920), pp. 425-426. [v.s.]

  5. Dorothy Sayers, The Whimsical Christian: Eighteen Essays (New York: Macmillan, 1978), p. 14. [v.s.]

Tradotto da Simonetta Carr, revisione di Geoffrey Allen

Autore: Rev. Gary W. Jensen, M.Div. Redazione: Paul S. Taylor, Christian Answers. Presentato da Films for Christ.

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