Vedere questa pagina in: inglese (English), francese, tedesco, magiaro, indonesiano, olandese, coreano, portoghese La risposta che daremo a questa domanda dipende dall'autorità che attribuiamo alle Sacre Scritture, dal momento che è certo che la Bibbia insegna l'esistenza di un luogo di punizione molto reale e molto spaventoso, al quale sono destinati tutti coloro che escludono Cristo dalla propria vita. È per me un fatto tristissimo che così spesso sentiamo parlare con tanta leggerezza dell'Inferno. Per molti è argomento solo di barzellette, oppure citato come bestemmia. La realtà dell'Inferno viene insegnata da innumerevoli brani di tutta la Bibbia. Il Signore Gesù Cristo in persona aveva da dire in merito probabilmente più di chiunque altro. Egli era un Maestro dalle credenziali più impressionanti: una vita senza peccato, un ministero miracoloso e una tomba trovata vuota perché non era riuscita a trattenerLo. Spesso si parla di Cristo in termini di un "Gesù dolce e mansueto"; ma tale descrizione combacia male con il linguaggio che troviamo al capitolo 9 del vangelo secondo Marco, quando Egli asserisce il fatto e la realtà dell'Inferno. Là leggiamo queste forti affermazioni:
In un altro brano Gesù chiama gli Scribi e i Farisei una “razza di vipere”, e li avverte: "Come sfuggirete al giudizio della Geenna?" (Matteo 23:33). Queste sono parole piuttosto forti da parte del Signore Gesù! Egli parlava chiaro, senza usare mezzi termini. Quando qualcuno mette in discussione il fatto e la realtà dell'Inferno, in effetti sta mettendo in discussione l'autorità della Bibbia e anche l'autorità del Signore Gesù Cristo in persona. La fede cristiana è tutta d'un pezzo: quando viene attaccata in un punto, viene danneggiata tutta. Essa ha una coerenza interna straordinaria. Se Cristo è il Figlio di Dio, e se Egli dall'eternità è entrato nel tempo, è venuto nel mondo dal Cielo ed è morto e risorto dalla morte, allora vale la pena ascoltare e tenere in conto qualunque cosa Egli abbia mai detto su qualsiasi argomento. Anzi, è da accogliere senza discussione. Dunque, coloro che si creano problemi riguardo al fatto e alla realtà dell'Inferno forse non si rendono pienamente conto che in realtà hanno problemi con la persona del Signore Gesù Cristo, con chi Egli è e perché è venuto nel mondo. Autore: Dr. Bruce W. Dunn, Grace Communications. Copyright © 1999, Grace Communications, tutti i diritti riservati. Copie stampate del libretto (in inglese) Hell: Fact or Fiction sono disponibili presso il proprietario dei diritti letterari. È possibile che chi non è salvato sarà semplicemente annichilito e cesserà di esistere?Sono sorti alcuni, tra le fila dei cristiani biblici, che argomentano che la veduta tradizionale derivi dalla filosofia greca antica e che i testi biblici possano essere interpretati diversamente. Ci sono però due brani della Scrittura che lasciano capire che l'Inferno implica una punizione eterna. Matteo 25:46 riassume il giudizio sulle “pecore e le capre” con queste parole: "E questi andranno nelle pene eterne e i giusti nella vita eterna". La stessa parola aionion (eterna) è usata per descrivere tanto le pene dei malvagi, quanto la beatitudine dei giusti. Qualunque cosa diciamo della durata della vita “eterna” dei credenti deve essere detta anche della punizione “eterna” dei perduti. Poiché la “vita” per i credenti è senza fine (Giovanni 10:28), così deve essere anche la pena dei non credenti. In un altro brano, Apocalisse 20:10, Giovanni descrive come coloro che finiscono nello “stagno di fuoco” vengono "tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli". L'espressione “giorno e notte” è usata nell'Apocalisse per esprimere il concetto di “sempre”. Il lago di fuoco viene descritto in Apocalisse 19:20 come un luogo che “arde con zolfo”. Nel versetto più triste dell'intera Bibbia, Giovanni dichiara che chiunque il cui nome non viene trovato scritto nel libro della vita viene "gettato nello stagno di fuoco" (Apocalisse 20:15). La dottrina della pena eterna per quanti avranno rigettato Cristo risulta profondamente biblica. Non è certo una dottrina piacevole, né ci rallegra. Ma il fatto che noi possiamo trovare una certa dottrina antipatica non deve portarci a rinnegare la verità della Bibbia. Tradotto da Geoffrey Allen Autore: Dr. J. Carl Laney, Answers to Tough Questions (Grand Rapids, Michigan: Kregel Publications, 1997), pagg. 205-206. Copyright © 1997, 1999, Kregel Publications, tutti i diritti riservati. Libro (in inglese) disponibile presso le librerie cristiane. Argomenti correlati
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